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Come ho conosciuto l’Armenia

Maria L. De Santis

Vorrei condividere con voi come ho conosciuto l’Armenia tanto da visitarla per due volte, nel 2011 e nel 2014.

Il mio percorso di scoperta è stato singolare poiché tutto è cominciato in Siria, precisamente ad Aleppo nel mitico albergo Baron Hotel dove mi trovavo nel dicembre del 1999  per sorseggiare un caffè assieme a degli amici di viaggio. Il luogo e la storia dei proprietari dell’Hotel mi hanno colpito (a quella data erano ancora gli stessi proprietari), una famiglia armena di nome Mazloumian, che alla fine del XIX secolo è fuggita dal piccolo villaggio natio nell’Anatolia Centrale preso d’assalto dagli ottomani. Il capo famiglia Krikor, raccolse poche cose per dirigersi verso un futuro lontano dalla guerra e le persecuzioni, approdò ad Aleppo e fondò un hotel per dotare la città di un posto dignitoso per i viaggiatori che non volevano sostare in un caravanserraglio. Vi invito a leggere il libro che narra la straordinaria storia di questa famiglia armena, inoltre gli autori sono stati tra i primi a raccontare il genocidio degli Armeni [1] della cui memoria si può vedere nella fotografia (Fig 1) il memoriale posto sulla collina Tsitsernakkaberd (fortezza delle rondini) a Erevan.

memoriale genocidio a Erevan
Fig. 1

Un altro esponente armeno che ha intrapreso azioni degne per intelligenza ed umanità verso il suo popolo è stato Charles Aznavour, ebbene sì, proprio lui. Vi consiglio di visionare su YouTube una bella intervista che la Dott.ssa Gabanelli (nota conduttrice di Report) ha fatto ad Aznavour nel 2014. Pensate che in quel periodo Aznavour ha pagato ai profughi armeni, che fuggivano dalla guerra in Nagorno Karabakh, il volo aereo da Erevan a Parigi. Gli Armeni sono presenti in molte parti del mondo e in Armenia rappresentano l’etnia più diffusa.

L’Armenia e la sua storia meritano di essere conosciuti, dunque, nel 2011 partivo per l’Armenia, volevo conoscere questo paese dominato dal monte Ararat, un tempo parte dell’Armenia, oggi in territorio turco il cui nome proviene dalla Bibbia e deriva da Urartu, una grande civiltà antica e molto originale che ha attinto parecchio dalla cultura della Mesopotamia e segnatamente dell’Assiria, ma si è sviluppata sul fondamento dell’antica civiltà autoctona dell’Asia Minore orientale, civiltà hurrita e asiatica.

Inoltre, la cultura Armena, in alcune sue manifestazioni, palesa derivazioni occidentali e presenta punti di contatto con l’Asia Minore egea e persino con la Grecia.  Personalmente, cosa mi ha maggiormente catturato dell’Armenia è la sua storia e certamente le Chiese Medievali che sono collocate in luoghi incantati come ad esempio il monastero di Sevan lungo l’omonimo lago (Fig 2), spesso i monasteri sono fortificati e collocati su delle alture; un’altra meraviglia sono i merletti di pietra (i Khachkar) di cui molti nel cimitero di Noraduz (Fig 3). Ascoltare la vibrante musica armena, densa di nostalgia, è un ulteriore emozione, tutto avvolto da una grande storia ed una grande cultura, dalle atmosfere intense e mai banali.

monastero Sevan
Fig. 2
Cimitero di Noraduz
Fig. 3

[1] Flavia Amabile e Marco Tosatti “I Baroni di Aleppo” prima edizione 2009

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